Introduzione al routing con Linux
Una installazione Linux su Hardware ordinario può gestire senza problemi carichi di routing da piccoli a medi.I router commerciali di fascia bassa utilizzano hardware comparabile con quello di normali Pc e la principale differenza èè nel fattore di forma e nel firmware.I router che utlizzano sistemi real time,come Cisco IOS,hanno prestazioni migliori sotto carico rispetto ai router basati su Linux.Le grandi aziende che hanno bisogno di gestire tabelle di routing grandi e complesse,così come i service provider,hanno bisogno di router di fascia alta.Se le vostre esigenze vi permettono di utilizzare una soluzione Linux,non utilizzate hardware di cattiva qualità o troppo vecchio,ma ricordate che per implementare del normale routing come quello descritto non avete bisogno di spendere una fortuna.
I router di fascia alta sono dispositivi specializzati e progettati per smistare il maggior numero possibile di pacchetti al secondo.Dispongono di bus multipli ad altà capacità,svariate CPU e memorie TCAM (Ternary Content Addressable Memory).Le memorie TCAM sono parecchie volte più veloci delle più veloci RAM,ma sono anche più costose e quindi non sono destinate ai router di fascia medio-bassa.Ricordate sempre che nessun software è in grado di spostare pacchetti così velocemente come i dispositivi che utilizzano memorie TCAM.
Tutto ciò non costituisce un problema per la maggior parte degli amministratori di rete,visto che il grosso del lavoro viene fatto dai router del provider Internet e le tabelle di routing che è necessario gestire in prima persona sono normalmente piccole.Nei successivi articoli useremo il routing statico mediante i comandi route e ip e il routing dinamico utilizzando i due protoccoli RIP (Routing Information Protocol) e Open Shortest Path First (OSPF).
Come decidere quale dei due protocolli utilizzare?RIP è il più semplice da implementare.Ogni 30 secondi tramette in multicast a tutta la rete l’intera tabella di routing e tutti i router RIP presenti sulla rete aggiornano di conseguenza le proprie tabelle.RIP è anch enoto come distance-vector routing algorithm poichè misura la lunghezza di una route tramite il numero di hop (salti) necessari per percorrerla e chiama vector il percorso verso lo hop successivo.RIP è limitato a 15 hop:se una qualsiasi destinazione è più lontana di questo valore,questo protocollo la considera come irraggiungibile.RIP è adatto per reti stabili e non troppo complesse.
OSPF è invece basato su un algoritmo link-state,il che significa che un router invia in multicast alla rete le proprie informazioni di routing ogni volta che cambiano e gli aggiornamenti di routing vengono effettuati ogni 30 minuti.Ciascun router OSPF contiene l’itera topologia della rete a cui appartiene e quindi è in grado di calcolare autonomamente la strada migliore su cui instradare i pacchetti.
Al crescere di una rete,diventa evidente che i colli di bottiglia diventano gli aggiornamenti delle tabelle di routing.Quando avete 50 o 100 router su una rete,gran parte dell’attività e della banda è utlizzata dai colloqui tra i router.
OSPF risolve questo problema permettendo la suddivisione della rete in aree.Le aree devono essere connesse tutte dalla stessa linea dorsale e i router di ciascuna area hanno bisogno di conoscere la topologia solo della propria area.I router alla frontiera delle varie aree si preoccupano delle comunicazioni tra le aree.