LDAP

Il Lightweight Directory Access Protocol (LDAP) è, come suggerisce il nome stesso, un protocollo standard documentato nell’RFC 2251 per accedere a servizi di directory. Una directory è un database specializzato ottimizzato per la lettura e per la ricerca dei dati attraverso filtri sofisticati, in cui il dato è formato da un attributo e relativa descrizione (ad esempio “email=rossi@azienda.it”). Le directory, intese come database, non supportano transazioni complicate o azioni di rollback che si trovano nei classici RDBMS, di solito ottimizzati per le transazioni e gli aggiornamenti complessi. Gli aggiornamenti riguardanti i repository LDAP sono tipicamente rari, in quanto i dati sono semi-statici, semplici e non richiedono transazioni; invece il database è ottimizzato per dare risposte veloci a molte ricerche contemporanee. Molti dei directory server in commercio sono in grado di replicare il loro database per aumentarne l’affidabilità, la disponibilità quindi ridurre il tempo di risposta scalando orizzontalmente. Continua a leggere

Autenticazione web con Kerberos

Una delle cose sorprendenti dell’integrazione realizzata da Microsoft è relativa all’autenticazione degli utenti che hanno fatto log-on al dominio Active Directory sugli applicativi Web. Attraverso Internet Information Server (IIS) e il Web browser Microsoft Internet Explorer, l’utente viene riconosciuto trasparentemente, realizzando così un vero e proprio Single Sign-On. La tecnologia usata per effettuare un login dell’utente attraverso il Web è SPNEGO, già descritto nel paragrafo SPNEGO e l’autenticazione Web. Grazie allo sforzo della comunità OpenSource, è possibile utilizzare SPENGO anche su Unix, sia come client che come server Web. In questo capitolo spiegheremo come sia possibile realizzare con Apache l’autenticazione attraverso SPNEGO e Mozilla come client di autenticazione, oltre a vedere più da vicino l’utilizzo di Microsoft Internet Explorer. Continua a leggere

Posta elettronica e Kerberos

L’ultimo passo della nostra dimostrazione è relativo alla posta elettronica: anche in questo caso dobbiamo essere in grado di collegarci con il server di posta elettronica senza dover immettere le credenziali utente. Nel modello Microsoft il mail server Exchange usa un protocollo proprietario incapsulato su NetBIOS ed utilizza un sistema di autenticazione differente, che si basa sempre sul framework di SPNEGO. Il nostro scopo è quello di usare tecnologia Open, basata su standard quali SMTP e IMAP, ma in particolare si è deciso di focalizzarsi sull’autenticazione relativa ad IMAP. È possibile abilitare l’autenticazione GSSAPI anche per alcuni server SMTP, però a causa della scarsa disponibilità di client che supportano questo tipo di autenticazione, si è deciso di implementare la policy relativa all’invio di posta tramite il controllo degli IP address sorgenti. La mancanza di client, soprattutto in ambiente Windows, ha creato numerosi problemi durante la creazione del laboratorio. Esistono infatti numerosi client Unix e MacOS X, ma pochi sono quelli per Windows, probabilmente perchè alcuni sviluppatori Windows considerano Kerberos un qualcosa di troppo “nuovo” e ancora poco conosciuto, mentre altri lo considerano “troppo vecchio”, ignorando che l’intera architettura di Active Directory è basata proprio sul “vecchio” Kerberos. Continua a leggere

Squid

Il proxy server più popolare in internet é Squid. Si tratta di un proxy OpenSource ad alte prestazioni che supporta FTP, gopher, HTTP e HTTPS. Inoltre é dotato di un sistema di Access Control Lists (ACL) che permette di autenticare utenti e abilitare e/o disabilitare determinate URLs. Squid é stato concepito principalmente per ambienti Unix ed é disponibile sul sito Internet http://www.squid-cache.org/, ma esiste un ottimo porting anche su ambiente Windows NT/2000/XP/.NET. In questo paragrafo si intende fornire un esempio di configurazione effettuata con sistema operativo Linux e Windows, che sono tra i più diffusi. Qualsiasi sia il sistema operativo scelto su cui eseguire Squid, si consiglia di eliminare i servizi non usati, quali ad esempio FTP e TELNET su macchine Unix o la condivizione file e stampanti sotto windows: tale processo é detto di hardening. In questi esempi, si assume che l’utente abbia familiarità con gli ambienti operativi e che il server proxy disponga di due interfaccie di rete, una da collegare alla rete interna, l’altra verso la rete wireless. Continua a leggere

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